Memento Continuo 3
di Daniele Tozzi e Kenji De Angelis
Il Collettivo Archigrafia realizza un totem composto da segni pittorici, calligrafici, e figurativi che dà voce alla memoria collettiva del Trullo e di chi lo vive.
Il progetto
Il Collettivo Archigrafia, composto da Kenji De Angelis e Daniele Tozzi, realizza un’installazione di tre colonne, che le persone possono leggere, toccare, e arricchire con la propria partecipazione. Gli abitanti del quartiere possono decorare il totem lasciando un ricordo, un colore, o una parola che rappresenti per loro il Trullo. Tramite lo sguardo dei due artisti, la memoria collettiva diventa l’ingranaggio collettivo per unire il territorio alle storie di chi lo vive.
Il collettivo nasce dall’unione degli artisti Kenji De Angelis e Daniele Tozzi, entrambi artisti dal taglio ultra contemporaneo, uniti dalla passione per lo stile grafico, il lettering, le tinte piatte e la street art.
Come partecipare? Arricchisci l’installazione inserendo un ricordo, una parola, o un colore che associ al quartiere del Trullo.
Gli Artisti
Daniele Tozzi
Nasce a Roma nel 1981, dalla seconda metà degli anni novanta entra in contatto con la cultura hiphop e in special modo con il writing, passione che gli cambierà la vita. Studia grafica presso lo IED di Roma diplomandosi in Digital Design nel 2003, subito dopo comincia a lavorare come graphic designer per aziende, infine specializzato nel disegno di lettere a mano, dal 2015 collabora come freelance per agenzie di comunicazione e clienti privati, nazionali e internazionali. Ha tenuto corsi e workshop a Berlino, Milano, Torino, Ravenna, Roma, Napoli. Dal 2010 comincia la carriera artistica, esponendo presso gallerie, spazi espositivi e festival in Italia, negli ultimi anni è tornato a dipingere sul muro i suoi enormi calligrammi, inserendosi tra le tendenze dell’ultra contemporaneo. Exibart lo inserisce nel suo libro “222 Artisti emergenti su cui investire 2021”. La passione tra studio del lettering e grafica si tramuta in originali tavole dipinte ad acquerello e acrilici colorati; caratteri tipografici prendono forma da citazioni di canzoni e testi, background culturale dell’artista, diventando complessi calligrammi. Le lettere diventano una forma d’arte che parla attraverso le opere. In un mondo sempre più rivolto al digitale, il ritorno alla scrittura manuale è spunto per una riflessione sui tempi (frenetici) moderni. Recentemente la sua ricerca di spazialità si sta concentrando su opere più plastiche e geometrico/astratte partendo dall’influenza delle avanguardie di inizio ’900.
Kenji De Angelis
Nasce a Roma nel 1991. Fin dalla prima infanzia, grazie a un ambiente familiare ricco di stimoli e creatività, manifesta un forte interesse per il disegno e l’espressione visiva: il corridoio di casa diventa presto la sua prima superficie artistica. Nel 2005 frequenta il Liceo Artistico Statale “Ripetta”, dove consolida le basi nelle discipline figurative. Nel 2010 intraprende il corso di studi in Scienze Ambientali presso l’Università “La Sapienza” di Roma, approfondendo parallelamente le tecniche serigrafiche e i processi di stampa. In questo periodo contribuisce alla creazione di un laboratorio tutt’oggi attivo presso lo spazio autogestito dello studentato di via Cesare de Lollis, luogo di sperimentazione artistica e collaborazione collettiva. Kenji sviluppa progressivamente una visione integrata tra arte, natura e contesto urbano, affinando le proprie competenze nel campo grafico e muralistico. Il suo linguaggio visivo si ispira agli schemi naturali e all’uso dei toni piatti tipici delle grafiche futuriste e dadaiste del primo Novecento, dove movimento, sequenza e ritmo si fondono in un’unica immagine. Viaggi di ricerca in diverse città gli permettono di entrare in contatto con artisti, poeti e collettivi del panorama dell’arte urbana, alimentando un dialogo costante tra sperimentazione e dimensione sociale. Negli ultimi cinque anni ha tenuto workshop dedicati alle tecniche artistiche urbane e collaborato con numerosi artisti e collettivi, partecipando a progetti che intrecciano arte, ecologia e creatività condivisa. Oggi la ricerca di Kenji mira a sintetizzare competenze artistiche e studi naturalistici, sviluppando un linguaggio visivo capace di unire creatività e scienza ambientale, con attenzione ai processi di trasformazione del paesaggio e alle relazioni tra uomo e natura.